L’infinito (ri)sostantivato

15,00

Candeloro Forestieri

Il volume illustra ed approfondisce uno dei temi più rilevanti della linguistica italiana: l’infinito nominale, rendendo accessibili i risultati più o meno recenti degli studi dei diversi autori indicati in bibliografia, che si sono occupati direttamente o indirettamente dell’argomento.
I contributi qui raccolti mirano anche a saturare una lacuna dei suddetti studi, in cui manca una visione globale del fenomeno del “processo di nominalizzazione” che, diversamente da quanto tradizionalmente sostenuto, in cui l’infinito nominale è stato fatto corrispondere con il solo infinito sostantivato, ha come esito l’affermazione di altre forme di infinito nominale: quali “l’infinito adoperato in funzione nominale” e “l’infinito lessicalizzato”.

Ricondurre a un unico principio esplicativo fenomeni che sono frutto di uno stesso processo significa solo ridare la giusta dignità linguistica a queste forme di infinito nominale che non hanno avuto la fortuna di essere studiate e approfondite nel loro valore reale da parte di quanti si sono occupati del tema dell’infinito nominale.

Il volume si sottrae da quella subdola schiavitù dell’imitazione becera e del luogo comune che evita il confronto e quasi teme la riflessione per meditare, immettendo fermento nel pensiero, su un tema abbastanza particolare, ma pur sempre importante per una conoscenza che non vuole essere superficiale, ma profonda.
Diceva Michel Montaigne: “Meditare è un’occupazione potente e piena: io preferisco formare la mia anima piuttosto che arredarla”.

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